È finalmente arrivata la prima nevicata intensa dalle nostre parti e sento forte il richiamo per la prima escursione innevata dell’anno. Purtroppo vengono meno un po’ di componenti per l’escursione ma il richiamo per la neve è troppo forte così decido di avventurarmi da solo. Farò un sentiero che già conosco: preparo GPS, quel minimo di vestiario per la neve e si parte! L’escursione che ho in mente di fare è un circuito ad anello, con partenza dall’oasi WWF di Campagna percorrendo il sentiero 167A fino alla vetta del Monte Polveracchio con discesa lungo il sentiero CAI 154. Ovviamente il bello delle mie escursioni è che sono progettate in un modo ma vengono svolte sempre in maniera diversa da come pianificate.
Tutte le mie intenzioni di partire presto svaniscono assieme alla sveglia che non sento (o faccio finta di non sentire) e raggiungo l’inizio del sentiero solo alle 9.00, giusto un’oretta più tardi a quanto da me programmato. Mi lancio subito sul sentiero, controllo al volo che sono sulla traccia da me scaricata la sera precedente e si parte! La mia precedente escursione, di circa un annetto fa, sul Polveracchio era partita ben più sopra dal parcheggio dell’oasi, stavolta inizio proprio nei pressi della prima area attrezzata. Dopo una mezz’oretta di cammino però inizio ad avere dubbi sul sentiero che sto percorrendo, ed infatti ho saltato il primo bivio e sono sul 154!! Poco male, inverto il giro ad anello che avevo intenzione di fare. Il sentiero CAI 154 è quasi interamente su una strada sterrata, a tratti anche noioso. A quota 1500 m però la neve inizia a farsi più cospicua, e quello che era un sentiero noioso, diventa una fortuna!! Devo però constatare che la neve è davvero tanta, a tratti arriva alle ginocchia, ed ovviamente io mica ho le ciaspole… mi accontento giusto delle ghette! Il paesaggio innevato è davvero molto bello, ma devo ammettere che camminare in queste condizioni è molto stancante. In alcuni punti il sentiero è praticamente scomparso, sotto un abbondante strato di neve, e confesso che iniziava balenarmi in mente l’idea di tornare. Ovviamente guardo il GPS e penso “ma non manca molto!!†e decido di continuare. Non manca molto, in condizioni normali, con questa neve è veramente stancante. Nel tratto finale la neve è molto abbondante e rimpiango ancor di più la mia scelta di non aver acquistato ciaspole!! Pian piano, con la regola dei 50 passi (fai 50 passi e ti fermi… fanne altri 50 e ti fermi…) riesco finalmente ad arrivare in vetta! La fatica è stata abbondantemente ripagata dallo spettacolo di vedere quegli stessi paesaggi completamente bianchi, dopo averli ammirati in primavera. Il Polveracchio innevato è uno spettacolo, ma lo consiglio solo ad escursionisti esperti. Purtroppo in vetta il tempo cambia velocemente ed un gelido venticello mi ricorda che è il caso di scendere. Confesso di essere abbastanza sfinito (diciamo per la neve abbondante e non diamo la colpa all’età che avanza) e così decido di tornare sullo stesso sentiero CAI 154 dell’andata, non sapendo cosa mi aspettava sul 167A. Il piacere di percorrere i miei stessi passi già tracciati all’andata, senza dover nuovamente sprofondare ad ogni passo, è una emozione impagabile. Il noioso CAI 154 si è trasformato nel fantastico, bellissimo e percorribile sentiero che mi ha riportato all’auto! Giunto all’oasi, mi rinfresco con la sorgente proprio alle spalle della struttura all’ingresso e posso anche concedermi un bicchiere di buon vino rosso gentilmente offertomi da alcuni ragazzi pronti a braciare! Grazie mille!!
Distanza percorsa: 18.4 km – Ascesa totale: 1020 m – Durata: 5.00 h in cammino (tempo indicativo, causa abbondante neve!!)
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