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Eccoci nuovamente sul sentiero! Percorriamo agevolmente la passerella in legno sul ponte di Pesco Appeso e dopo pochi minuti torniamo al bivio per la Grotta delle Streghe e Grotta del Brigante. Un saluto rapido alle streghe, già incontrate durante la precedente escursione, ed iniziamo quindi la nostra missione verso la Grotta del Brigante; secondo le indicazioni il sentiero dura 1 ora e mezza circa, ma essendo praticamente inesistente, noi ne impiegheremo circa il triplo! La prima “deviazione tecnica†dal percorso ufficiale la effettuiamo erroneamente dopo soli 2 minuti quando, ormai senza sentiero tracciato, proseguiamo diritto fino a giungere praticamente sopra la galleria della strada statale. Il sentiero qua è palesemente errato e quindi torniamo nuovamente verso la grotta delle fata in cerca di possibili deviazioni. Dopo soli 20 metri dal cartello per la grotta dei briganti notiamo un passaggio verso destra tra la vegetazione ed è questa la direzione giusta! Dopo aver svoltato a destra si incontrerà quindi una piccola grotta (non è quella dei briganti eh!) e bisogna proseguire fino a giungere ad un primo sperone roccioso. Questo è il luogo raggiunto anche durante la
precedente escursione e si inizia quindi, gps alla mano, a fare il punto della situazione: tutto si racchiude in una sola parola, mah…! Vi do un piccolo suggerimento, salite sopra tale piccolo sperone roccioso e dinanzi a voi, in linea d’aria, vedrete altri due speroni di roccia.. ecco voi dovrete arrivare lassù! Sebbene la nostra malsana mente ci suggeriva di proseguire in linea retta di roccia in roccia, abbiamo preferito affidarci al buonsenso ed inoltre non eravamo nemmeno sicuri di dover arrivare fin là . Scendiamo quindi da questo sperone e proseguiamo diritto lungo il sentiero per nulla tracciato e praticamente in mezzo alla fitta vegetazione; fortunatamente, dopo diversi minuti di cammino, notiamo sulla destra un corrimano e delle scale, leggermente in salita, che ci confermano l’esatta direzione da noi intrapresa.. passo dopo passo siamo sempre più vicini! Svoltiamo quindi a destra e dopo un po’ giungiamo alla punta rocciosa panoramica osservata in precedenza dal basso. Il nostro sesto senso era giusto. Da questa punta rocciosa bisogna quindi proseguire sempre in salita, e senza alcun sentiero tracciato, fino a giungere al terzo sperone roccioso in quale consiglio di aggirarlo verso destra. Ed eccoci giunti a questa sorta di pianoro roccioso, da me battezzato il belvedere! Insomma.. un bel panorama, la natura incontaminata, la quiete della montagna, ma la Grotta dei Briganti dove staaaa? Ci guardiamo attorno ma nulla, il GPS ci conferma che sta da quelle parti ma dato l’ingresso molto piccolo non è possibile vederla; sconfitti e sconsolati stiamo quasi per tornare indietro quando.. suspance.. non so come, non so perché, noto un piccolo cartello nascosto tra gli altri giusto poco sopra di noi, logicamente girato e quindi non leggibile! Ed il cartello recitava “Grotta del Brigante 5 minutiâ€.. finalmente!!! A questo punto, a costo di girare tutta la montagna dobbiamo per forza raggiungerla.. e poco ci mancava che veramente la giravamo tutta! Questo infido, ma allo stesso tempo tanto desiderato cartello, portava la doppia freccia sx e dx. Andiamo verso destra, ci incamminiamo un po’ ma il sentiero sembra interrompersi e torniamo al cartello.. ok.. andiamo a sinistra! Andiamo a sinistra ed iniziamo a scendere lungo un altro sentiero.. ok.. stiamo scendendo troppo ed il sentiero è sbagliato, torniamo al cartello. Calma, la grotta è vicina bisogna solo ragionare! Torniamo a destra lungo il versante della montagna e scopriamo che il punto dove ci eravamo fermati si poteva superare e… LA GROTTA DEL BRIGANTE!! Ebbene si, dopo 5 ore circa, mille sentieri sbagliati finalmente l’abbiamo trovata! Unico mistero, perché il cartello indica anche la sinistra? Non l’abbiamo mai capito però a penna ho messo una freccia verso destra, spero si capisca (l’ho anche segnalato meglio con una busta bianca)! L’ingresso della grotta è alquanto stretto ed
è possibile entrare solo a carponi ma al suo interno posso confermarvi che lo spettacolo è assicurato. Torcia alla mano iniziamo la visita alla grotta; la prima sala non è molto spaziosa e tramite una scaletta si accede ad una seconda sala superiore, anche questa è decisamente piccola ed è collegata mediante una ulteriore scaletta ad una terza sala molto più grande delle altre. Il fango è una costante di tutta la grotta e gli accessi ai vani superiori non sono proprio comodi. Per chi si dovesse trovare a fare l’escursione alle Forre di Lavello consiglio vivamente una tappa alla grotta anche se sono consapevole che non è facile data l’impraticabilità del sentiero. Molto soddisfatti ci dirigiamo verso l’inizio del sentiero (non vi nego che ci siamo persi un paio di volte anche in discesa) con il solo rammarico di vedere un posto così bello praticamente abbandonato.