E’
Panormo. La sveglia suona sempre all’alba, o quasi, ed alle 9.00 siamo già a Sicignano degli Alburni con lo zaino in spalla!
Ci immettiamo subito sul S.I., bello largo, con corrimano in legno, ha veramente tutti i confort! Il sentiero prosegue in maniera agevole e facciamo anche la conoscenza con alcuni abitanti del luogo, che colgo l’occasione per salutare, i quali molto gentilmente ci descrivono un po’ il sentiero che ci stiamo accingendo a fare. Proseguiamo lungo il sentiero in maniera molto tranquilla, con un po’ di arietta gelida che ci entra nelle ossa, ma tutto sommato non possiamo lamentarci. Secondo il meteo dovremmo essere al sicuro dalla pioggia fino alle 16, speriamo bene! Il sentiero è molto ben segnato e di tanto in tanto (all’inizio forse anche troppo!!) incrociamo delle cartelli naturalistici con le varie direzioni. Lungo il sentiero incontriamo anche un po’ di neve, forse a metterci in guardia per cosa troveremo in vetta! Dopo circa 2 ore in salita, con alcuni tratti un pò impegnativi, giungiamo al Vuccolo dell’Arena, snodo al quale confluiscono diversi sentieri. Continuiamo quindi in direzione della Vetta del Monte Panormo e, memori di quanto ci avevano detto i signori incontrati ad inizio sentiero, ci mettiamo alla ricerca del ghiacciaio. Un centinaio di metri e sulla sinistra scorgiamo un grande inghiottitoio con al centro un bel faggio secolare, che dovrebbe appunto essere il ghiacciaio descrittoci in precedenza. Lungo questa parte del sentiero incrociamo diversi di questi impressionanti inghiottitoi; la bianca neve che ricopre le rocce ed i muschi rende questo spettacolo ancora più bello. Dopo aver percorso una prima parte nel bosco, la parte finale del sentiero è completamente all’aperto e qui il vento ed il nevischio non si fanno attendere. Fortunatamente siamo ben coperti e sopportiamo tranquillamente quest’arietta gelida. Possiamo dire di aver iniziato anche quest’anno i trekking su neve! Il venticello dopo un poco inizia a farsi sentire e così, il tempo di raggiungere un attimo Padre Pio in vetta, che siamo subito costretti a scendere. Devo però ammettere che mio fratello col capello ghiacciato faceva la sua bella figura!! Essendo ancora le 13, non ci sembra il caso di tornare già all’auto e così optiamo per una tappa al Monte Urto. Raggiungiamo tranquillamente Pozzo Secchietiello però qua, forse per la
troppa nebbia, non riusciamo a trovare il sentiero giusto. Durante il nostro girovagare inizia anche a piovere e così optiamo per il rientro lungo il sentiero 311 (sebbene sulla mappa è indicato come 311A). Lungo la discesa mi accompagna un solo pensiero: mangiare! Finora, a causa del troppo vento, non abbiamo potuto accendere il fornelletto a gas
e così ben pensiamo di rifocillarci ad inizio sentiero dove c’è una piccola area di sosta. Belli inzuppati d’acqua raggiungiamo la tanto desiderata meta quando facciamo una tremenda scoperta, il gazebo in legno manca del tetto! La pioggia purtroppo non vuole smettere, ma per fortuna abbiamo la nostra Punto/Restaurant che ben si presta anche a questo. Finalmente possiamo metterci comodi e cucinare il nostro meritato risotto alla messicana!! E con la nostra Punto trasformata in trattoria si chiude questa nuova escursione… alla prossima!